giovedì 8 dicembre 2011

Associazione "Comitato Jonico Beni Comuni"

Dopo il Referendum sull’ “Acqua Bene Comune”, quanti si sono impegnati  nel Comitato referendario Jonico  hanno deciso di continuare la loro azione a tutela dei Beni  Comuni e degli interessi collettivi, costituendo un’Associazione di volontariato senza fine di lucro denominata “ Comitato Jonico Beni Comuni”. In particolare il Comitato, come si evince dall’atto costitutivo, si prefigge di:
  • promuovere la partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica del loro territorio attraverso strumenti di democrazia partecipativa che garantiscano ai cittadini il diritto di esprimere decisioni e controllo affinché prevalga sempre l’interesse collettivo, al fine di superare la separatezza tra istituzioni e cittadini;
  • riconoscere e tutelare i beni comuni (acqua, aria, risorse energetiche, ambiente, suoli, mare, spiagge, istruzione, conoscenze, patrimonio storico, salute), beni essenziali e collettivi, che attengono alla vita stessa, sacra sia per le sensibilità religiose che per la cultura laica liberale al fine di realizzare la cultura della legalità democratica, la giustizia sociale, la pace e la solidarietà;
  • impedire che i Beni Comuni siano oggetto di appropriazione e profitto di pochi, ridando alle comunità locali e alle loro istituzioni piena sovranità su di essi attraverso la gestione sociale degli stessi;
  • utilizzare strumenti di democrazia e gestione partecipativa quali:
           1 -  giurie dei cittadini;
           2 – meeting town (arene deliberative vaste, aperte alla società civile);
           3 - bilancio partecipativo preventivo.

Già  dal momento della costituzione il Comitato Jonico Beni Comuni sta portando avanti iniziative a tutela dell’ambiente, promuovendo la necessità di avviare in tutti i Comuni della Zona Jonica la raccolta differenziata dei Rifiuti, e per questo ha avviato incontri ed interviste ai Sindaci e al Commissario dell’ATO 4 Me, e chiede l’istituzione dei Comitati Indipendenti per il  controllo e la gestione sociale, previsti dalla legge n. 9 del 2010.

A giorni il Comitato avvierà anche una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, con tavoli nelle piazze per  la raccolta di firme di adesione ad un appello pubblico rivolto agli amministratori di tutti i Comuni.