domenica 23 dicembre 2012

BLA BLA CAR

Siamo in un periodo in cui la benzina costa cara e il prezzo dei mezzi pubblici è aumentato a dismisura negli ultimi anni. La soluzione a tali problemi potrebbe essere condivisione della propria auto per risparmiare e viaggiare in compagnia utilizzando una piattaforma di car-sharing.
Bla Bla Car è una delle varie piattaforme web che si occupano del car-sharing, ovvero la pratica di cercare autisti o passeggeri da mettere in contatto per ridurre i costi del viaggio, ridurre l’inquinamento e fare un viaggio in compagnia. Chi intende fare un viaggio può mettere a disposizione la propria auto indicando il tragitto, pubblicarlo sul portale e attendere che si venga contattati.
 Come Funziona
La particolarità di Bla Bla Car  è quella di essere utilie a trovare il miglior compagno di viaggio possibile. Infatti è possibile scegliere il livello di loquacità del compagno tra tre diversi livelli di “Bla”:
  • “Bla” se si è delle persone particolarmente riservate;
  • “BlaBla” se si è una persona che altrena momenti di chiacchiere a momenti di tranquillità
  • “BlaBlaBla”, se si è un gran chiacchierone e non si riesce a stare tranuillo durante il viaggio
L’iscrizione è gratuita e da subito si può iniziare la ricerca del passaggio desiderato impostando il tragitto e la data in cui si vuole partire. Il portale da la possibilità di avere informazioni più dettagliate sui compagni di viaggio attraverso la Scheda tragitto che consente anche di contattare personalmente il conducente via mail o telefono.
BlaBlaCar. ha quasi 2 milioni di utenti ed è possibile trovare passaggi anche al di fuori dell’Italia con una rete internazionale di utenti iscritti tra Francia, Spagna, Regno Unito e Italia.
Al Terzo Festival dell’Intelligenza Collettiva abbiamo incontrato Oliver Bremer, Genaral Manager di Bla Bla Car e ci siamo fatti spiegare al meglio come funziona questo nuovo metodo di viaggio.

Decrescita felice

http://www.youtube.com/watch?v=niESw86GG_w
Breve intervento di Maurizio Pallante, ideologo della DECRESCITA FELICE.

sabato 22 dicembre 2012

Con i rifiuti si fa la spesa

A Mexico City con i rifiuti si fa la spesa
di Luciana Grosso

Dopo la chiusura della più grande discarica locale, le autorità sono corse ai ripari. In nome della differenziata. Ma l’iniziativa costa.
Comprare cibo pagandolo in spazzatura. Succede al Mercato de Trueque, a Citta del Messico, dove la spesa si fa, invece che con banconote e carte di credito, con sacconi di immondizia. L’iniziativa, voluta dal Dipartimento dell’Ambiente della metropoli, si svolge nel parco Chapultepec e funziona così: ogni prima domenica del mese ci si può presentare al mercato con il proprio sacco di rifiuti, purché differenziati e puliti. Lì, la spazzatura viene pesata e valutata. A ogni chilo di rifiuti corrispondono, in base alla categoria (carta, plastica, alluminio, vetro, ecc.), dei  <<punti verdi>>, cioè dei voucher spendibili nei negozi e nelle botteghe agricole convenzionate. L’iniziativa fa parte di un programma attivato per diffondere, anche nella capitale messicana, l’abitudine a differenziare.
Con i suoi 25 milioni di abitanti, città del Messico produce ogni giorno più di 12 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati che comportano un incalcolabile danno ambientale. Il problema, di per sé molto grave, si è fatto urgente dopo la chiusura, lo scorso gennaio, della più grande discarica della città, quella di Bordo Poniente: una distesa grande come 45 campi da calcio, piena di immondizia di ogni genere. Ora questo enorme deposito della spazzatura ha chiuso i battenti, la diffusione della differenziata è diventata un impegnativo improcrastinabile e le autorità hanno pensato di affrontarla attribuendo un valore commerciale ai rifiuti. La proposta è stata accolta con entusiasmo dalla gente e già si pensa ad altri mercati come quello di Chapultepec in un altro quartiere della città, sebbene l’esperimento si sia rivelato (per ora) economicamente negativo: ogni mese il mercato recupera 20 tonnellate di spazzatura, per un valore di 40mila pesos (circa tremila euro), mentre il cibo venduto e rimborsato dal governo vale 90mila pesos (poco più di cinquemila euro).

Fonte: il venerdì di Repubblica del 21 dicembre 2012-12-21

Mi sembra una buona idea degna di essere sperimentata per diffondere, anche in Sicilia, l’abitudine a differenziare. Bisogna fare in modo che l’esperimento non sia economicamente negativo per le casse comunali e, allo stesso tempo, sia appetibile per le famiglie. I voucher potrebbero essere utilizzati sia per fare la spesa sia per avere la corrispondente riduzione  della tassa/tariffa sui rifiuti.
Questi mercatini si potrebbero tenere presso i Centri di Raccolta Comunali o potrebbero anche essere itineranti nelle varie piazze o parchi.
Ogni centro di raccolta si dovrebbe attrezzare di un deposito dove portare anche tutto ciò che può essere riusato (subito o dopo riparazione), come ad esempio giocattoli, elettrodomestici, mobili, etc.

Un'altra buona idea per diffondere l’abitudine a differenziare è quella di applicare una piccola tassa di alcuni centesimi (esempio 25 centesimi) su ogni lattina e bottiglia di plastica o vetro. Ho letto da qualche parte che questo viene fatto in Danimarca e in altre nazioni europee. Non sarebbe difficile organizzare la cosa anche da noi. L’espediente della tassa su bottiglie e lattine non graverebbe nelle tasche dei cittadini perché la tassa verrebbe restituita alla consegna del vuoto. Per i vuoti non restituiti gli introiti resterebbero ai Comuni.


martedì 18 dicembre 2012

Trasformare i rifiuti in risorsa

È la chiave per risolvere il problema dei rifiuti. Nell’anno 2010 (ultimi dati disponibili) in Sicilia abbiamo prodotto 2.610.304 tonnellate di rifiuti urbani. In media solo il 9,4% dei rifiuti solidi urbani è stato riutilizzato o riciclato, il resto (2.364.772 tonnellate)  è stato buttato via nelle discariche. In provincia di Messina la media della raccolta differenziata si è attestata al 7,5%. La produzione dei rifiuti è pressoché stabile. In Italia alcune Provincie riciclano oltre il 60% dei rifiuti. In Europa alcuni stati membri riciclano oltre l’80%, a dimostrazione di come sia possibile utilizzarli come una risorsa. Il miglioramento della gestione dei rifiuti contribuisce a trasformare i rifiuti in risorsa e può aprire nuovi mercati e creare posti di lavoro, favorendo una minore dipendenza dalle importazioni di materie prime e consentendo di ridurre l’impatto ambientale.

Perché i rifiuti siano destinati a diventare una risorsa devono essere gestiti come una risorsa, come materia da reintrodurre nell’economia. Per fare ciò, occorre attribuire una priorità al riuso e al riciclaggio. Occorre creare una vera economia del riciclaggio. Questo necessità di una combinazione di specifiche politiche tra cui la progettazione di prodotti che integrino un approccio basato sul ciclo di vita, una migliore cooperazione tra tutti gli operatori del mercato lungo l’intera catena: processi di raccolta perfezionati, un quadro normativo adeguato, incentivi per la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, investimenti pubblici in impianti moderni per il trattamento dei rifiuti e il riciclaggio di alta qualità.

Queste specifiche politiche dovrebbero mirare a:
  • stimolare il mercato delle materie secondarie e la domanda di materie riciclate, attraverso incentivi economici e l’elaborazione di criteri per smettere di produrre rifiuti;
  • porsi l’obiettivo dell’eliminazione quasi completa dei rifiuti residui;
  • applicare il sesto programma di azione per l’ambiente della CE, in particolare in materia di riduzione dei rifiuti:
  • applicare la risoluzione del parlamento europeo del 24 maggio 2012 “un’Europa efficiente nell’impegno delle risorse” nella parte riguardante i rifiuti e l’utilizzo delle biomasse;
  • applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE, laddove indica la scala delle priorità nella gestione dei rifiuti e afferma che “la prevenzione per il riutilizzo, il riciclaggio o ogni altra operazione di recupero di materia sono adottate con priorità rispetto all’uso dei rifiuti come fonte di energia”, per cui, all’interno del recupero diverso dal riciclaggio va privilegiato il recupero di materia rispetto al recupero di energia;
  • applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali nonché la sentenza della Corte Costituzionale n. 19 del 2012, che esclude l’obbligo dell’assegnazione del servizio tramite gara, ma permette l’affidamento diretto a proprie società interamente pubbliche, così come previsto dalla legislazione europea.

domenica 25 novembre 2012

COMUNICATO STAMPA

Il Comitato Jonico Beni Comuni rende noto che le Amministrazioni della riviera Jonica e il Presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche presenti all’incontro pubblico “Per non rifiutare il futuro” del giugno scorso si sono ufficialmente impegnati a mettere al centro della loro attività un’azione risolutiva in tema di gestione dei rifiuti, accogliendo le sollecitazioni che la comunità avanzava da più di un anno e che in quell’occasione erano rappresentate da un appello popolare sottoscritto da più di un migliaio di cittadini.

All'Unione dei Comuni delle Valli Joniche, nella persona dell’assessore designato,   sig. Prestipino, è stata consegnata una proposta di delibera, da valutare, eventualmente approvare e sottoporre a tutte le Amministrazioni Comunali del comprensorio. In essa, in base alla sentenza della Corte Costituzionale 199/2012,  i Comuni si impegnano ad assumere in proprio la gestione in tema di rifiuti e di deliberare la creazione di un’Azienda speciale consortile tra tutti i Comuni del comprensorio jonico, partecipata da rappresentanti della società civile, al fine di poter dar via ad un ciclo virtuoso dei rifiuti che sia rispettoso sia dei criteri europei sia di  quelli nazionali.

Siamo certi che l’Unione dei Comuni delle Valli Joniche, non si farà sfuggire l’occasione di poter mettere la parola fine sui risultati disastrosi che il nostro comprensorio ha registrato in tema di percentuale di raccolta differenziata.

La bozza di delibera inviata all'Unione dei Comuni può essere visionata alla pagina "Documenti"

mercoledì 20 giugno 2012

Un'idea per l'ambiente


Un’isola ecologica tascabile chiamata Mozzichino

Un modo per finanziare le attività del Comitato jonico Beni Comuni

Chi non vuole smettere di fumare ma ha a cuore l’ambiente e il decoro urbano, offrendo 2 Euro, può dotarsi di un posacenere portatile poco più grande di un comune accendino da tasca, realizzato in materiale atossico, adatto anche a contenere alimenti (meglio una caramella di una sigaretta). Si può agganciare alla cintura dei pantaloni, al pacchetto di sigarette; non sfigura neanche nella borsetta più griffata. Consente di spegnere la sigaretta con un solo gesto e può contenere fino a 5 mozziconi.
Un oggetto simpatico e utile che difende l’ambiente dall’inquinamento.
 È utile al mare perché quando vorrai sdraiarti sulla spiaggia non avrai l’incubo che i mozziconi ti si infilino tra i capelli; non correrai il rischio di mangiarti qualche mozzicone nuotando; eviterai di bruciarti i piedi o il culetto perché nessuno avrà più la malsana idea di buttare il mozzicone ancora accesso; i bambini potranno giocare con la sabbia pulita
È utile in montagna perché la causa principale degli incendi boschivi è dovuta ai mozziconi accesi buttati a terra.
È utile in strada quando vuoi fumare camminando o sei seduto su una panchina.
È un simpatico e utile regalino per i tuoi amici fumatori.

La distribuzione inizierà in occasione del pubblico dibattito “Per non rifiutare il futuro” che si terra sabato 23 giugno al Palazzo della Cultura (Villa Ragno)  -  Santa Teresa di Riva ore 17:30

Il mozzichino è disponibile nei colori verde e blu. È una produzione limitata, pertanto si consiglia di prenotare per tempo.

domenica 17 giugno 2012

Comunicato Stampa


Il Comitato jonico Beni Comuni, associazione di cittadini che opera nel comprensorio jonico con lo specifico obiettivo di tutelare i beni comuni ha organizzato, per sabato 23/06/2012 alle ore 17:30 presso i locali del Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva l’incontro pubblico dal titolo “Per non rifiutare il futuro”. Il tema del dibattito sarà incentrato sulla corretta modalità di gestione dei rifiuti nel rispetto dei vincoli ambientali secondo la normativa regionale, nazionale ed europea.
In apertura dei lavori sarà presentato l’appello popolare, firmato da migliaia di cittadini, col quale si chiede a tutti gli amministratori comunali del comprensorio di predisporre, finalmente, un modello di gestione del ciclo dei rifiuti virtuoso e partecipato. Tra i relatori interverranno:
-  Claudio Grosso, consulente ambientale,
-  Vito Di Mauro, vice-Sindaco di Aci Bonaccorsi,
che racconteranno come anche in Sicilia è possibile creare e gestire realtà funzionali ed ecosostenibili.

All’incontro interverranno gli amministratori ed i cittadini del comprensorio Jonico per dare il proprio contributo alla costituzione di un protocollo d’intesa per la gestione territoriale della raccolta differenziata.

sabato 24 marzo 2012

Vieni a firmare l'appello

 Continua la raccolte delle firme in tutti i Comuni del comprensorio
Appello per non rifiutare il futuro. Questo è il titolo della raccolta firme che partirà sabato 24 marzo alle ore 18 da Piazza Municipio a S. Teresa di Riva.
Raccolta di firme per l'appello popolare sul tema della gestione dei rifiuti nel nostro comprensorio jonico, promossa dal Comitato Jonico Beni Comuni.

I nostri comuni non hanno ancora recepito la direttiva europea sui rifiuti: questo comporta alte tariffe, danni ambientali, emergenze rifiuti e qualitá di vita peggiore. A questo proposito l'appello chiede ai comuni del comprensorio jonico di recepire immediatamente le direttive europe e nazionali e che ci si attivi immediatamente:
• con campagne informative e di sensibilizzazione che illustrino le corrette pratiche per ridurre, riusare e riciclare;
• con una corretta gestione dei rifiuti che contempli la raccolta differenziata porta a porta
e il traguardo rifiuti zero.
• per dotare il comprensorio di un centro di compostaggio che, a costi convenienti, trasformi la parte umida dei rifiuti in risorsa per l’agricoltura.
• per l’applicazione di una tariffa da calcolare in relazione alla effettiva produzione dei rifiuti di ciascuna famiglia.
• per una gestione comprensoriale del ciclo dei rifiuti partecipata e condivisa dai cittadini.
Consulta i documenti:
Appello popolare rifiuti 

sabato 17 marzo 2012

The oil crash

 
Un crudo risveglio. Il crollo della produzione del petrolio.
Il petrolio è una fonte energetica a basso costo che si sta esaurendo. Oggi tutto ruota attorno al petrolio: agricoltura, industria, trasporti. C’è sempre una maggiore richiesta causata anche dall’affacciarsi sullo scenario mondiale di nuove grandi potenze industriali quali India e Cina che accelera l’esaurimento delle riserve. In molti Paesi produttori di petrolio i picchi di produzione sono stati raggiunti ed è iniziata la discesa verso l’esaurimento. Solo in medio oriente i picchi non sono stati ancora raggiunti. Ma è solo questione di tempo. Le recenti guerre in medio oriente sono state causate per avere il controllo dei pozzi. Nuove guerre si potranno scatenare tra le potenze mondiali per questo controllo. Questo fosco scenario non è per nulla campato in aria.
È necessario  per prima cosa risparmiare energia e ridurre quanto più possibile i consumi. Dobbiamo riconsiderare il nostro stile di vita. Occorre puntare sulla ricerca e investire sulle fonti energetiche alternative e rinnovabili.
Il film, giustamente, denuncia con forza la poca attenzione oggi rivolta alla soluzione di questo scottante problema che comporterà in futuro numerosi restrizioni e mutamenti anche al vivere comune.

venerdì 9 marzo 2012

No impact man

Domenica 11 marzo alle ore 17.30 al Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva secondo incontro del ciclo Visioni Terra Terra organizzato dal Comitato Jonico Beni Comuni.
Il tema del dibattito sarà "riduzione del nostro impatto sull'ambiente". Verrà proiettato il film documentario "No Impact Man" che racconta dell'esperimento di una famiglia ecologica nel cuore di New York. Una impresa estrema: vivere un anno a impatto zero nel cuore di Manhattan! Niente più elettricità, niente macchina, niente tv, nessun nuovo acquisto, niente spazzatura, solo riciclo, cibo e cure naturali, insomma un anno di vita “ecologicamente corretta” per contribuire alla salvezza del pianeta! Una avventura che coinvolge l’intera famiglia: moglie shopping-dipendente, figlia in età da pannolino, cane e le loro vecchie e comode abitudini di famiglia moderna. Una storia che fa riflettere sulle trappole del sistema consumistico da cui tutti dipendiamo ma in cui ciascuno di noi con un po’ più di consapevolezza può fare la differenza!
 

sabato 25 febbraio 2012

Cineforum

Visioni Terra Terra è il titolo del ciclo di visioni e dibattiti che si terranno al Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva le prime tre domeniche di marzo 4/11/18 a partire dalle ore 17.30. Tre incontri per saperne di più su come i nostri stili di vita stiano mettendo a serio rischio la nostra sopravvivenza sul pianeta, ma anche sulle soluzioni che si possono attuare per cambiare rotta, per trovare maggiore equilibrio con la natura.

Il tema del primo incontro di domenica 4 marzo sarà l'alimentazione e come essa incida fortemente sulla nostra salute (eccesso di proteine animali, pesticidi, additivi, coadiuvanti, conservanti, ecc.), ma anche su come essa incida fortemente sul pianeta (allevamenti intensivi, deforestazione e desertificazione, risorse idriche, cambiamenti climatici, sfruttamento di popoli), sarà proiettato il documentario 'Super Size Me' film che esplora l'enorme potere dell'industria dei fast food e come questa incoraggi un'alimentazione povera per massimizzare il proprio profitto.

Il secondo incontro, domenica 11 marzo, avrà come tema la riduzione del nostro impatto sul pianeta. La visione del documentario 'No Impact Man' aiuterà a riflettere sulle trappole del sistema consumistico da cui tutti dipendiamo ma in cui ciascuno di noi, con un po’ più di consapevolezza, può fare la differenza!

Domenica 18 marzo si parlerà di Energia con la visione del documentario 'The Oil Crash', film che affronta il delicato tema della dipendenza dal petrolio della nostra civiltà.